Rischio cardiovascolare nei pazienti diabetici: un problema da affrontare principalmente dal punto di vista organizzativo-territoriale, ma anche educativo, con strutture e percorsi dedicati. Un approccio innovativo, adottato dal Dott. Antonio Amico, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia UTIC degli Ospedali di Copertino e di Galatina (LE) e Consigliere ANMCO – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, segna la via per una terapia e un follow up – e soprattutto una prevenzione – che tengano conto della complessa condizione del paziente diabetico cardiopatico. Ce ne parla nel dettaglio lo stesso Dott. Amico.
I pazienti diabetici cardiopatici
Personalmente ritengo che gli ospedali non appartenenti ai grandi poli debbano svolgere un importante ruolo di coordinamento con il territorio per la gestione delle cronicità. E tra queste, una delle più importanti è rappresentata dal diabete.
Ogni cardiologo sa bene che si tratta di una patologia che aumenta l’incidenza delle malattie cardiovascolari, ma stranamente ci sono diabetici che presentano gravi complicanze cardiache durante il ricovero, e altri che invece hanno un decorso piuttosto tranquillo.
La popolazione di questi pazienti è però molto ampia, e risulta difficile comprendere verso chi e in quale misura esercitare una prevenzione specifica.
Fatta questa premessa, è noto che i diabetici che hanno già subito un evento cardiovascolare sono pazienti che presentano un fattore di rischio molto elevato, sicuramente superiore ai pazienti cardiopatici non diabetici, con un’altissima incidenza di complicanze e una sopravvivenza a cinque anni paragonabile a quella di una neoplasia.
A fronte di questa considerazione, abbiamo pensato che un ambulatorio di attenzione verso i diabetici dovesse essere dedicato soltanto alla prevenzione cardiologica secondaria nei confronti dei pazienti già colpiti da malattia cardiaca che, come detto, presentano una mortalità particolarmente elevata.
Poter contare sulla presenza di un endocrinologo all’interno del nostro team, grazie al lavoro svolto con il responsabile Dott. Eupremio L. Greco, ha poi semplificato la creazione di questo ambulatorio “riservato” ai diabetici ricoverati per problemi di cardiopatia ischemica acuta o di scompenso cardiaco secondario a una vasculopatia.
Esami e follow up
In questo senso, abbiamo effettuato una rigida selezione tra i pazienti diabetici e su di loro abbiamo sviluppato un percorso “preformato” che consente di seguirli sia nell’esecuzione degli esami strumentali, sia nel follow-up successivo, così da poter dedicare loro esami diagnostici particolarmente invasivi, come la coronarografia, in grado di prevenire successivi incidenti acuti di natura ischemica.
Un percorso non solo di maggiore attenzione nella fase diagnostica, ma anche di massimo controllo sul follow-up e sull’aderenza alla terapia metabolica, in particolare per quanto riguarda le statine, farmaci fondamentali sul lungo periodo per evitare complicanze.
Alimentazione e attività fisica: il miglior controllo metabolico
In questo gruppo di diabetici, esercitiamo poi due altre attività parallele. Da un lato offriamo una sorta di consulenza dietetica finalizzata all’educazione alimentare, in cui, con l’ausilio di una dietista, dispensiamo consigli sul tipo di alimentazione da condurre e sul modo di cucinare.
Dall’altro lato, mettiamo in campo un approccio educativo nei confronti dell’attività fisica, con uno sport relativamente nuovo come il Nordic Walking – la camminata nordica – curiosamente utilizzato qui nel Sud Italia, a dispetto del nome.
Si tratta di un esercizio fisico che consente un elevato consumo calorico in rapporto all’impegno complessivo, di gran lunga superiore a quello di una normale camminata. Inoltre il soggetto utilizza tutti i gruppi muscolari come se stesse nuotando e, ai fini del training cardiovascolare, può così chiedere al suo sistema muscolare il massimo che in quel momento è in grado di dare.
Per il momento questa esperienza è stata condotta solo su un piccolo gruppo, ma abbiamo intenzione di sviluppare un progetto più ampio sull’argomento, in modo da educare i diabetici allo svolgimento di una corretta attività fisica, che come sappiamo è “il trattamento” in grado di ottenere il miglior controllo metabolico possibile della loro malattia.