La porzione più superficiale dell’urotelio (coating) è sottoposta all’attacco di diverse sostanze contenute nell’urina fra cui:
- batteri
- microcristalli
- proteine
- molecole tossiche
Si tratta di elementi estremamente irritanti che possono essere causa di infiammazione.
Per prevenire la penetrazione di queste sostanze, l’urotelio è protetto da uno strato di molecole altamente idrofile, cioè molto solubili in acqua, i glicosaminoglicani 1 , i cosiddetti GAGs, che comprendono:
- eparine ed eparansolfati
- ialuronati
- condroitinsolfati e dermatansolfati
- cheratansolfati
Dei GAGs che costituiscono la barriera uroteliale, il condroitin solfato e l’acido ialuronico svolgono un ruolo centrale nel funzionamento protettivo della barriera stessa.
I glicosaminoglicani sono spesso legati alle proteine, che si trovano a livello della membrana delle cellule della barriera superficiale dell’urotelio come l’EGF – fattore di crescita epidermico2, formando così le glicoproteine.
Nella parte più profonda della membrana cellulare si possono isolare i proteoglicani che, al contrario delle glicoproteine dove la componente proteica è superiore, sono costituiti da un “cuore” proteico a cui sono legate diverse catene di glicosaminoglicani. I glicosaminoglicani, costituenti i proteoglicani, si legano fra loro e formano una sorta di “filtro” per le molecole contenute nell’urina.
Infine, i glicosaminoglicani possono interagire con i lipidi della membrana cellulare formando i glicolipidi anch’essi ad azione filtrante.3 Questo strato protettivo dell’urotelio prende il nome di coating uroteliale.
Un’alterata produzione di glicosaminoglicani è responsabile di lesioni a livello dell’urotelio e può provocare forte dolore o bruciore vescicale, urgenza e frequenza minzionale, tipica sintomatologia delle patologie uroteliali, tra cui la cistite interstiziale.