I pazienti diabetici, soprattutto i pazienti con diabete di tipo 2, che è la forma più comune, soffrono in particolare di una forma che si chiama dislipidemia aterogena, e i trigliceridi sono spesso quelli più alterati rispetto agli altri lipidi, e molto spesso è la glicemia alta, che di per sé provoca un aumento dei trigliceridi.
La presenza di HDL basso invece è legato alla resistenza insulinica, ma questi pazienti possono avere anche livelli elevati di colesterolo LDL. Quindi noi dobbiamo andare a “fenotipizzare”, come si dice in gergo medico, cioè andare ad individuare la tipologia specifica di pattern lipidico che possiamo andare a riscontare nei singoli pazienti.
La prevalenza varia in dipendenza dall’età del soggetto, dal sesso, dalla presenza di menopausa o di età post-menopausale. Chiaramente, man mano che noi procediamo con l’età e con l’aumento di peso, avremo una maggiore prevalenza di questi disturbi, e ovviamente la terapia sarà specifica in base al fenotipo lipidico che andremo a riscontrare.