Come si manifesta il dolore acuto post operatorio
Il dolore acuto è di solito associato a un processo patologico (trauma), iatrogeno (dolore operatorio e postoperatorio) ma anche fisiologico (travaglio).
Si manifesta con il danno tissutale, ma con la guarigione l’intensità del dolore tenderà a diminuire. Tipicamente il dolore post-operatorio è relativamente di breve durata e si riduce significativamente dopo due o tre giorni. Tuttavia, i pazienti che riferiscono un dolore forte e continuo devono essere indagati per scoprire le cause o i problemi che mantengono il dolore.
Le cause: cosa origina la manifestazione del dolore post operatorio
Il dolore postoperatorio varia enormemente da paziente a paziente; ci sono diverse ragioni per spiegare questa variabilità. In primo luogo la regione anatomica dove è stata eseguita la chirurgia; gli interventi addominali o toracici sono più dolorosi rispetto alle procedure che coinvolgono gli arti. Inoltre incisioni toraciche e addominali causano dolore più intenso quando il peritoneo o la pleura sono state interessate dalla chirurgia.
Altre cause possono consistere in pregresse esperienze soggettive dolorose, ansietà, predisposizione genetica.
Come affrontarlo (curarlo e gestirlo)
Le strategie per la cura del dolore post-operatorio devono iniziare prima dell’intervento. Una adeguata gestione del dolore postoperatorio aiuta i pazienti a camminare prima e migliora il loro stato funzionale, accelerando la dimissione.
La terapia farmacologica è fondamentale nella gestione del dolore.
I medici spesso utilizzano farmaci per via endovenosa per alleviare il dolore durante e subito dopo l’intervento chirurgico. Queste tecniche sono in genere utilizzate finché non si è in grado di assumere i farmaci per il dolore per bocca singolarmente o in associazione. Il tipo di farmaco utilizzato può dipendere sia dall’intervento chirurgico sia dall’intensità del dolore.
I farmaci utilizzati in associazione per bocca possono migliorare l’analgesia e ridurre gli effetti collaterali, riducendo la necessità di oppioidi.
Tra le varie categorie farmacologiche ci sono, oltre che agli analgesici oppioidi, anche il paracetamolo, i FANS tradizionali o i COX-2. Tutti questi farmaci condividono la capacità di alleviare il dolore, e ciascuno può essere somministrato in dosi sufficientemente basse per evitare effetti collaterali.
L’analgesia epidurale, consiste nell’iniettare farmaci attraverso un catetere inserito nello spazio epidurale (cioè all’interno del canale vertebrale ma al di fuori del liquido spinale).
Il catetere epidurale può essere lasciato in sede per diversi giorni, se necessario, per il controllo del dolore postoperatorio. Un’infusione continua di antidolorifici, anestetici locali o farmaci oppioidi, può essere somministrato attraverso il catetere per controllare il dolore.
Questo tipo di analgesia viene spesso utilizzata per il taglio cesareo, la chirurgia addominale maggiore e la chirurgia degli arti inferiori.
L’ anestesia spinale prevede la somministrazione di farmaci direttamente nel liquido spinale; è più facile e veloce da eseguire dell’analgesia epidurale ma ha una durata limitata nel tempo perché non c’è un catetere per consentire una somministrazione continua dei farmaci.
Il blocco nervoso fornisce sollievo dal dolore in una zona precisa del corpo (cioè quella innervata da quello specifico nervo che viene anestetizzato), come ad esempio un braccio o una gamba.
I farmaci usati sono gli anestetici locali, come ad esempio la ropivacaina o la bupivacaina.
Per alleviare il dolore per un periodo maggiore di tempo, l’anestesista può posizionare un catetere intorno al nervo per fornire una infusione continua di farmaci. In casi selezionati si può anche andare a casa con un catetere collegato ad elastomero che fornisce analgesia continua fino all’esaurimento del farmaco.
I consigli dell’Esperto
Un’efficace terapia del dolore consente anche una precoce dimissione dei pazienti, riducendo così i costi per l’assistenza medica.
Prima dell’intervento è necessario discutere con il chirurgo e l’anestesista circa l’anestesia che verrà utilizzata durante l’intervento e sulle tecniche di analgesia postoperatoria.
Il controllo del dolore richiede un bilancio tra rischi e benefici. Se le terapie sono troppo forti, potrebbero verificarsi effetti collaterali come sonnolenza, nausea e vomito; se la terapia e troppo debole, si potrebbe percepire un dolore troppo forte. L’obiettivo quindi è quello di trovare un giusto compromesso tra analgesia e sicurezza.