Praticamente tutti ne vengono colpiti almeno una volta nel corso della vita e le statistiche parlano di circa 15 milioni di italiani che ne soffrono: stiamo parlando del mal di schiena, detto anche lombalgia, in quanto interessa frequentemente la parte lombare.
Un disturbo responsabile di fastidiosi stati dolorosi e di un sensibile peggioramento della qualità della vita, per il trattamento del quale le principali linee guida mondiali hanno raccomandato fino ad oggi l’impiego del paracetamolo come antidolorifico di prima linea. I risultati di un recente studio australiano pubblicato sulla rivista “The Lancet“*, mettono però ora in discussione l’efficacia del farmaco contro la lombalgia acuta.
Come spiegano i ricercatori, in precedenza non era mai stata dimostrata scientificamente la validità del paracetamolo per questa indicazione terapeutica e il loro studio per la prima volta ha fatto luce sulla sua reale efficacia: i risultati sono stati sorprendenti, evidenziando che l’assunzione regolare del farmaco, o la sua somministrazione al bisogno, non sono in grado di migliorare l’intensità del dolore, il tempo di recupero, e più in generale la qualità del sonno e della vita.
In particolare, gli studiosi sono giunti a questi risultati reclutando 1.652 pazienti suddivisi in maniera casuale in tre gruppi e seguendoli per tre mesi: al primo gruppo è stato somministrato paracetamolo in dosi quotidiane, al secondo paracetamolo al bisogno, e al terzo soltanto placebo. Al termine del periodo non sono emerse differenze significative nei tempi di recupero dei tre gruppi (16-17 giorni), a dimostrazione che le raccomandazioni sull’utilizzo del paracetamolo nel trattamento del mal di schiena sono probabilmente da riconsiderare.
Fermo restando che la prevenzione resta la migliore strategia contro il mal di schiena, ad esempio con il mantenimento di una postura corretta durante le attività quotidiane e una regolare attività fisica, quando tuttavia si rende necessaria l’assunzione di un farmaco per eliminare lo stato doloroso e infiammatorio, un semplice analgesico come il paracetamolo potrebbe non essere indicato.
Pur non conoscendo ancora le ragioni dell’inefficacia del paracetamolo contro la lombalgia acuta, appare comunque chiaro che per un utilizzo corretto dei farmaci in questa condizione dolorosa potrebbe rivelarsi utile prendere in considerazione delle alternative.
Sarà in ogni caso sempre il medico a prescrivere il trattamento più adeguato, ma è utile sapere che oggi diverse soluzioni, personalizzabili per ogni specifica esigenza del paziente, garantiscono risultati ottimali in termini di efficacia e rapidità d’azione.
Ad esempio un antiinfiammatorio non steroideo (FANS) come il diclofenac, utilizzato da molto tempo con successo contro il dolore acuto, è oggi disponibile in un’innovativa formulazione sottocutanea, pratica e sicura, in grado di ridurre il dolore anche a bassi dosaggi. Altra opzione terapeutica per il dolore alla schiena è rappresentata dall’impiego topico di cerotti medicati – sempre a base di diclofenac – che svolgono un’azione mirata e rapida sull’infiammazione, grazie a un rilascio graduale del principio attivo proprio dove serve.
*Williams C.M. et al. Efficacy of paracetamol for acute low-back pain: a double-blind, randomised controlled trial. The Lancet, Early Online Publication, 24 July 2014 doi:10.1016/S0140-6736(14)60805-9