Quali possibili interazioni si possono determinare tra Procreazione Medicalmente Assitita e disturbi alla tiroide?
La Dott.ssa Guia Vannucchi, Specialista Endocrinologo – Unità di Endocrinologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda di Milano, chiarisce alcuni aspetti fondamentali.
In generale in generale tutti i distiroidismi, sia ipotiroidismo sia ipertiroidismo, possono determinare una ridotta fertilità. Questo di base perché abbiamo un’alterazione dei cicli mestruali, quindi sia l’ipo sia l’ipertiroidismo possono ridurre la fertilità di una donna. Ciononostante quello che più frequentemente osserviamo in termini di prevalenza e di incidenza nella popolazione, è l’ipotiroidismo. Teniamo anche in considerazione un altro aspetto importante: nel momento in cui la donna viene sottoposta a tecniche di procreazione medicalmente assistita, proprio perché c’è un problema su base ovulatoria, di ridotta riserva ovarica, di sindrome dell’ovaio policistico, quindi quali possano essere le molteplici cause composite di infertilità, le tecniche di procreazione medicalmente assistita prevedono la stimolazione ovarica per avere un’ovulazione multipla.
Nel momento in cui la donna viene sottoposta a questo tipo di stimolazione dell’ovaio ha un effetto anche a livello dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroideo, perché gli estrogeni che aumentano molto durante la stimolazione ovarica, proprio per far ottenere un’ovulazione multipla, alterazioni della determinano un’alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroideo, e aumentano in modo particolare i livelli di TSH. Quindi diciamo che, sia l’ipotiroidismo sia l’ipertiroidismo, ma come abbiamo detto, più frequentemente l’ipo, influenzano la fertilità, ma specularmente anche le tecniche, quindi le stimolazioni ovariche per i trattamenti di PMA, influiscono sull’asse ipotalamo-ipofisi-tiroideo. È una sorta diciamo di situazione circolare.