La fertilità è la scienza che studia i processi biologici, la salute riproduttiva della coppia e i problemi a essa correlati, tra i quali infertilità e sterilità.
Nel linguaggio comune questi due termini vengono spesso utilizzati come sinonimi. Si tratta in realtà di due aspetti distinti, sebbene entrambi relativi all’ambito della procreazione.
La sterilità è infatti l’incapacità per una coppia di concepire, e da un punto di vista più strettamente statistico si può parlare di un problema reale di sterilità soltanto dopo 12 mesi di rapporti frequenti e non protetti senza ottenere il concepimento. Trascorso un anno è consigliabile procedere con accertamenti, ma questo periodo di attesa può essere ridotto in caso la donna abbia un’età superiore ai 35 anni, oppure se esiste un precedente problema ginecologico o andrologico.
L’infertilità consiste invece nell’impossibilità di portare a termine la gravidanza.
La differenza assume naturalmente rilievo per quanto riguarda ricerca della causa e della relativa soluzione. I problemi di fertilità in generale riguardano circa il 10-20% delle coppie che cercano un figlio, e in Italia ogni anno 500.000 di queste ricorrono al consulto di uno specialista.
Alcune problematiche possono essere risolte grazie alla prevenzione, a diagnosi tempestive e terapie farmacologiche adeguate, ma quando la condizione viene valutata dal medico come permanente, diventa allora necessario ricorrere alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Gli specialisti tengono a sottolineare che non esiste una sterilità femminile e una maschile: la sterilità è un problema di coppia, che porta all’impossibilità del concepimento, determinato da fattori maschili e femminili in misura percentuale praticamente uguale.
Da segnalare che, anche con accertamenti approfonditi, non sempre si giunge a una diagnosi precisa: nel 10% casi ci si trova di fronte a sterilità inspiegata, cioè a coppie che non riescono a concepire in assenza di problemi.