Dieta e buon funzionamento della tiroide sono strettamente legati, ma gli elementi utili alla difesa della ghiandola, al mantenimento di un’efficiente sintesi ormonale e alla prevenzione di eventuali patologie, non sempre vengono assunti in misura sufficiente con una normale alimentazione. Alcuni oligoelementi essenziali sono infatti contenuti nei cibi in quantità limitate, a causa della loro scarsa presenza nell’acqua e nel terreno di coltivazione o allevamento.
Ecco che allora diventa fondamentale far ricorso a una corretta e specifica integrazione.
Se l’importanza di un adeguato apporto di iodio all’organismo attraverso l’utilizzo del sale iodato è, tutto sommato, abbastanza nota ed evidenziata, non altrettanto si può dire per un altro elemento altrettanto importante per la funzionalità tiroidea: il selenio.
Cibi contenenti selenio
– Frattaglie
– Pesce e molluschi
– Carne
– Uova
– Riso e orzo
– Frutta secca
N.B. Bisogna considerare tuttavia che la presenza di selenio nei vegetali varia sensibilmente a seconda della concentrazione nel terreno di questo elemento.
L’assunzione di selenio risulta dunque più efficace se effettuata per mezzo di integratori in cui il minerale è presente in forma organica, e perciò con una maggiore biodisponibilità.
Il selenio ha molti benefici effetti per la salute e in particolare una funzione di rilievo nella produzione degli ormoni tiroidei: in pratica è un componente indispensabile del sistema di enzimi che trasformano la T4 (tiroxina) in T3 (triiodotironina) e una sua carenza può provocare una ridotta produzione di quest’ultima.
Oltre alla sua partecipazione nel metabolismo ormonale tiroideo, il selenio giova alla tiroide anche per la sua azione antiossidante e per contrastare i radicali liberi, responsabili dei processi infiammatori.
Infatti, da studi effettuati in paesi con bassi livelli di selenio nel suolo, è emerso come questo elemento abbia un ruolo chiave nel migliorare le capacità di difesa “ossidativa” di tutto l’organismo, e specificamente della tiroide.
È stato evidenziato in particolare che un’insufficienza di selenio potrebbe “innescare” una tiroidite cronica autoimmune in soggetti predisposti.
Va infine tenuto presente che circa il 50-60% dell’elemento ingerito viene eliminato con le urine. Una valida ragione per dare una mano al nostro organismo, garantendogli la quantità giornaliera adeguata attraverso l’uso di specifici integratori alimentari.