La terapia per l’ipotiroidismo a base di levotiroxina – l’ormone sintetico della tiroide – è in teoria un trattamento semplice, in pratica però, per quasi il 50% dei pazienti risulta inappropriata. E’ quanto emerge dal 5° Congresso CUEM tenutosi a Brescia il 7 e 8 luglio. Spesso il Medico decide di agire sui dosaggi, mentre potrebbe essere più utile cambiare la forma farmaceutica, passando ad esempio alla formulazione liquida o in capsule molli soft gels che vantano migliore assorbimento del principio attivo.
La terapia ormonale sostitutiva: seguirla correttamente, scegliendo i dosaggi e le formulazioni più adatti del farmaco, consente oggi di mantenere un’ottima qualità della vita.
Tuttavia i risultati spesso non sono soddisfacenti. La colpa dell’insuccesso terapeutico sarebbe delle modalità di trattamento, che risultano inappropriate addirittura nel 50% dei casi. Questa problematica è stata affrontata e discussa al 5° Congresso CUEM – Clinical Update in Endocrinologia e Metabolismo svoltosi a Brescia il 7-8 luglio 2016, nel corso del quale si è evidenziato che le ragioni di questa inappropriatezza consistono principalmente nella scarsa aderenza terapeutica (82%) – come già riportato in un articolo del Prof. Salvatore Benvenga, Specialista in Endocrinologia (Università di Messina), pubblicato su Current Opinion in Endocrinology, Diabetes and Obesity – e in errori o dimenticanze di assunzione (62%).
In definitiva il risultato – in risposta all’insoddisfazione per gli esiti terapeutici – è che il 18% dei pazienti richiede un “aggiustamento” della terapia, che si traduce, da parte del Medico nella decisione di aumentare le dosi. Una soluzione, questa, in realtà controproducente, in quanto causa di ipertiroidismo entro un mese.
La somministrazione di dosi eccessive di levotiroxina rappresenta tra l’altro un fattore di rischio che può determinare complicazioni nei pazienti colpiti da malattie cardiovascolari.
Terapia sostitutiva ormonale: cosa ne influenza il successo (o insuccesso)
I problemi di successo o insuccesso della terapia ormonale sostitutiva non nascono però soltanto dalla negligenza dei pazienti. Non va infatti trascurata la presenza di malattie gastrointestinali o la possibile interferenza con altri farmaci o alimenti che possono alterare il corretto assorbimento della levotiroxina.
Dall’Helicobacter pylori (un batterio molto diffuso nella popolazione) alla malattia celiaca, all’intolleranza al lattosio e alle gastriti atrofiche, all’assunzione di caffè e fibre, fino all’uso di farmaci antiacidi e inibitori di pompa protonica, le cause possono essere molte, ricorda il Prof. Marco Centanni dell’Università Sapienza di Roma.
Levotiroxina: nuove forme farmaceutiche per una maggiore aderenza terapeutica, ad esempio la formulazione liquida al posto dell’aumento dei dosaggi
Per affrontare queste situazioni la risposta non sta, come detto, nell’aumento del dosaggio, piuttosto nelle nuove soluzioni messe oggi a disposizione dalla ricerca farmaceutica, in grado di rivoluzionare lo scenario terapeutico dell’ipotiroidismo.
Le problematiche sopra esposte sono infatti legate in particolare alle tradizionali compresse, e perciò si stanno sempre più affermando formulazioni alternative come quelle liquide e in capsule molli soft gels.
Queste innovazione del trattamento si è dimostrata estremamente efficace nell’aggirare le cause dei problemi ed evitare allo stesso tempo i rischi di un sovradosaggio, grazie a un assorbimento più rapido, stabile e riproducibile del farmaco.
In pratica, la levotiroxina in forma liquida, essendo già in soluzione, non deve passare attraverso il processo di dissoluzione legato alle compresse, e può essere assorbita direttamente attraverso la permeazione della parete intestinale, permettendo anche di azzerare i tempi d’attesa tra assunzione della terapia e colazione, tipici delle compresse.
Le capsule molli soft gels, inoltre, prive di lattosio e disponibili in un’ampia gamma di dosaggi, garantiscono un’elevata personalizzazione terapeutica, semplificando allo stesso tempo il trattamento, con la possibilità di assumere una sola capsula al giorno, qualunque sia la posologia prescritta.
Questa “facilitazione”, insieme al fatto che le soft gels sono molto pratiche da assumere anche fuori casa, potrebbe tra l’altro rappresentare la chiave vincente per favorire una maggiore aderenza alla terapia.
BIBLIOGRAFIA
Curr Opin Endocrinol Diabetes Obes. Benvenga S. When thyroid hormone replacement is ineffective? 2013 Oct;20(5):467-77 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23974777