Instillazioni endovescicali di glicosaminoglicani e antibiotici in pazienti in cateterismo intermittente con infezioni ricorrenti alle vie urinarie
U. O. Urologia – Unità Spinale – Monica Sommariva, Sandro Danilo Sandri
SCOPO DELLO STUDIO
Le infezioni ricorrenti delle vie urinarie in pazienti sottoposti a cateterizzazione sono molto frequenti e producono sintomi diversi come urine torbide, maleodoranti, ematuria, eventuale comparsa di incontinenza urinaria da urgenza, febbre con brivido e spasticità.
Dopo una terapia antibiotica iniziale si rende indispensabile accertare eventuali patologie concomitanti (…).
Frequentemente si osservano situazioni di infezioni ricorrenti nonostante una profilassi attuata con antibiotici e acidificanti.
I buoni risultati ottenuti dal trattamento con i GAGs per la sindrome dolorosa pelvica ci ha portato a usare un trattamento di instillazioni vescicali con gli stessi agenti associati ad antibiotici nei pazienti sottoposti a cateterismo intermittente con infezioni ricorrenti alle vie urinarie. Lo scopo è quello di eliminare la presenza di batteri, ma allo stesso tempo anche di ridurre l’infiammazione cronica del basso tratto urinario, capace di portare ulteriori infezioni.
MATERIALI E METODI
Arruolamento nella nostra Unità Operativa di 35 pazienti (14 femmine, 21 maschi; 32/73 anni) sottoposti a cateterismo intermittente per la vescica neurologica o ipocontrattilità vescicale con sintomatologia di infezioni urinarie ricorrenti, nonostante la frequente terapia antibiotica orale o parenterale e la profilassi cronica con acidificanti urinari. I fattori predisponenti sono stati precedentemente controllati con l’esame viedourodinamico e con l’ecografia dell’addome.
Sintomi principali: febbre, incontinenza urinaria, spasticità arti inferiori e dei muscoli addominali e perineali. In alcuni casi si è registrato nausea, dolore addominale, cefalea e sudorazione. Frequentemente abbiamo trovato urine torbide e maleodoranti con leucocituria. L’urinocoltura era positiva per: E. Coli in 24 casi, Proteus in 8 casi, Klebsiella e Enterococcus in 1 caso.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a instillazioni endovescicali con GAGs e Gentamicina 160mg una volta alla settimana per due mesi, poi ogni 15 giorni per tre mesi, infine una volta ogni tre mesi per un anno. In 11 casi abbiamo usato acido ialuronico, in altri 11 casi condroitin solfato e negli altri 13 casi condroitin solfato associato ad acido ialuronico. Il follow-up è stato condotto a 2, 5 e 12 mesi con controllo dei sintomi, obiettività, esame urine e urinocoltura.
RISULTATI
Il miglioramento dei sintomi, specialmente per il dolore, è stato raggiunto più velocemente con l’utilizzo di 2 GAGs associati (acido ialuronico e condroitin solfato) rispetto all’uso singolo. Dopo un anno i risultati sono comunque sovrapponibili. L’urinocoltura è risultata negativa in 22 casi, contaminata da flora batterica in 9 casi e con colonie di E. Coli in numero insignificante in 4 casi.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONE
Le infezioni ricorrenti delle vie urinarie in pazienti sottoposti a cateterizzazione sono spesso un problema risolvibile. Quando per prevenire le infezioni ricorrenti non basta rimuovere i fattori predisponenti, praticare la profilassi antibiotica, assumere gli acidificanti urinari abbiamo provato a usare un’associazione di GAGs e Gentamicina sotto forma di instillazione endovescicale con lo scopo di eradicare l’infezione e l’infiammazione del basso tratto urinario. I nostri risultati indicano che questo trattamento pianificato e duraturo è in grado di diminuire la sintomatologia e l’obiettività.