Molto spesso le pazienti che giungono alla nostra attenzione lamentano cistiti frequenti, che si manifestano con una ricorrenza di una volta al mese. Noi clinicamente definiamo la cistite ricorrente quando a un episodio che viene trattato poi ne seguono altri. Molto spesso si crea un fenomeno di resistenza agli antibiotici o comunque la paziente non trova mai beneficio, lamenta sempre questo fastidio, questo dolore, che in concomitanza con il ciclo mestruale o di altre condizioni particolari di abbassamento delle difese, si ripresenta con una cadenza che può essere anche mensile o ogni 15 giorni.
Per noi ricorrente significa che non basta una singola terapia e quindi non si tratta di un episodio singolo, ma evidentemente è un processo che dura nel tempo e che periodicamente si manifesta con sintomi ben specifici. Si reiterano perché evidentemente la cistite non è stata curata nel modo corretto, quindi non si è capito quali sono le cause che ne hanno determinato la ricorrenza. Fondamentalmente quando si gestisce un primo episodio di cistite batterica bisogna capire di che tipo di batterio si tratta, se la paziente ritorna e lamenta più episodi, vuol dire che non è sufficiente una terapia, ma bisogna andare a fondo.
Se non ci sono evidenze dagli esami di una contaminazione batterica dobbiamo pensare che il batterio non si rende manifesto nell’urinocoltura, perché è completamente indovato, nascosto all’interno delle cellule, oppure che l’infezione si è risolta ma persiste l’infiammazione, a sua volta responsabile di bruciore e dolore vescicale. Noi dobbiamo eliminare non solo la carica batterica, ma dobbiamo anche occuparci di tutta quella situazione infiammatoria che crea dolore, gonfiore, bruciore e soprattutto discomfort, perché è questa la parola magica, e quindi in qualche modo dia benessere e qualità di vita alla paziente.