Il problema delle “recidive”, quando si parla di cistite, è enormemente diffuso. Così come purtroppo si rivelano inefficaci i trattamenti antibiotici ripetuti, che spesso non risolvono il problema poiché non vanno ad agire sulla patogenesi del disturbo, ovvero sulle sue cause.
In questo senso, recentemente la comunità scientifica ha messo in evidenza il ruolo chiave della mucosa uroteliale – ovvero del rivestimento dell’apparato urinario – quale barriera protettiva impermeabile, necessaria a proteggere le vie urinarie dalle infiammazioni.
La conferma arriva dai risultati preliminari di uno studio osservazionale, condotto su pazienti donne con cistite cronica e cistite batterica ricorrente. Laddove trattamenti ripetuti con antibiotici non risolvono il problema delle cistiti ripetute, un notevole miglioramento della sintomatologia e una riduzione nel numero di recidive si ottengono proprio intervenendo sul ripristino dell’urotelio, e in particolare dello strato di glicosaminoglicani (GAGs), il cosiddetto coating uroteliale.
Le pazienti coinvolte nello studio sono state sottoposte a somministrazione intravescicale con una combinazione di condroitin solfato e acido ialuronico: 1 instillazione a settimana il primo mese e 1 instillazione ogni 2 settimane il secondo mese.
Ebbene, 13 pazienti su 15 hanno avuto un significativo miglioramento dei sintomi (entità del fastidio, disuria e dolore); il numero medio di cistiti all’anno, prima pari a 12, è passato a 2. E non solo: tramite questionari di valutazione si è potuto osservare come la ripercussione sulla qualità della vita sociale e sulla sessualità dopo il trattamento sia stata notevolmente positiva.
Va sottolineato ancora una volta che tutte le pazienti avevano seguito per anni terapie con antibiotici mirati e integratori, senza risolvere il problema. Di natura differente l’approccio terapeutico oggetto dello studio: intervenire all’origine del disturbo, ovvero la perdita di integrità e di impermeabilità dell’urotelio, a causa dell’impoverimento nello strato di glicosaminoglicani. La somministrazione di condroitin solfato e acido ialuronico aiuta a ripristinare questa importante funzione “barriera” protettiva.
Risultati estremamente promettenti, anche perchè perché parliamo di una terapia lievemente invasiva, soprattutto per pazienti già sofferenti a livello del sistema uretro-vescicale: un disagio ampliamente compensato dai benefici.
Oggi inoltre la formulazione orale in soft gel che unisce condroitin solfato e acido ialuronico in combinazione con quercetina e curcumina permette di avere un’azione antidolorifica e antiinfiammatoria, e quindi ricostruire e ripristinare la barriera protettiva della vescica e contemporaneamente “spegnere” il dolore e i sintomi della cistite.
Bibliografia
- Damiano R et al, Prevention of recurrent urinary tract infections by intravescical administration of hyaluronic acid and chrondroitin sulphate: a placebo-controlled randomised trial. Eur Urol 59 (2011), 645-651 – www.sciencedirect.com
- Atti della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, Vol. LXXXVI
- Davide De Vita, Salvatore Giordano, Ermenegilda Coppola, Studio osservazionale prospettivo sull’utilizzo intravescicale di sodio ialuronato e condroitin solfato in donne con cistite cronica, cistite batteriche ricorrenti: dati preliminari (U.O. Ginecologia-Osetricia, P.O. S. Francesco d’Assisi, Oliveto Citra, Salerno, ASL SALERNO; Department of Surgery, Vaasa Central Hospital, Vaasa, Finland; U.O. Salute Mentale Distretto n. 4 Cava dei Tirreni, ASL SA)